Voleva essere inizialmente un veloce elenco con una brevissima descrizione per ogni personaggio, ma in molti casi, non sono riuscito a riassumere la notevole quantità di informazioni trovate. Purtroppo di alcuni ho faticato a trovare anche la sola fotografia, di altri, diversamente, ho trovato abbondanti informazioni. Qui inizia l’elenco di “tutte” le persone che hanno contribuito a farci arrivare al mondo moderno dell’informatica.
Non troviamo solo i personaggi conosciutissimi, come Gates, Jobs o Zuckerberg, ma soprattutto persone sconosciute ai più, come può essere, un meno conosciuto, Douglas Engelbart, inventore del mouse, o David Gregg, con il suo primo disco ottico, persone senza le quali probabilmente non si sarebbe arrivati fino a questo punto dello sviluppo tecnologico.
Tutte queste persone hanno partecipato con un apparente “piccolo mattoncino” contribuendo tutti insieme a creare il nostro oggi.
Scopriamo che la multidisciplinarietà è spesso alla base di molte scoperte, che le materie umanitarie, apparentemente distanti dalla tecnologia, diventano una fonte di idee, basi su cui si costruisce un interessante percorso evolutivo che probabilmente ha inizio già dal dal 2000 a.C. in Egitto, con due papiri:
il Papiro di Mosca (Papiro di Goleniscev), lungo 544 cm per 8 centimetri di altezza, contenente venticinque problemi matematici, tra cui compare il calcolo del volume di un tronco di piramide;
il Papiro di Rhind (Papiro di Ahmes) è il più esteso papiro
egizio riguardante la matematica mai ritrovato, tratto da un papiro precedente composto fra il 2000 e il 1800 a.C. lungo 216 cm e largo 32 cm, contenente tabelle di frazioni e 84 problemi aritmetici, algebrici e geometrici, con le relative soluzioni.
Passando per Mesopotamia con le 400 tavolette di argilla del 1800AC con argomenti che includono frazioni, algebra, equazioni di secondo grado ed il calcolo di terne pitagoriche. Le tavolette includono inoltre tavole di moltiplicazione, tavole trigonometriche e metodi risolutivi per equazioni lineari e quadratiche.
Passando poi all’antica India del 900 a.C. in cui si incontrano esposizioni matematiche avanzate diffuse in tutti testi indiani di quel periodo, come il concetto di infinità numerica, testi di geometria che usano numeri irrazionali, numeri primi, la regola del tre e radici cubiche, danno un metodo approssimato per la quadratura del cerchio, risolvono equazioni lineari, determinano algebricamente terne pitagoriche. Inoltre viene espresso un algoritmo infinito per il calcolo di radice di 2 con cui vengono calcolate le prime 5 cifre decimali.
Modernizzandosi sempre di più con Pitagora di Samo (582 – 507 a.C.) poi con Archimede di Siracusa (284 – 218 a.C.) e nel periodo della civiltà Maya (tra il 200 e l’800 d.C.) con studi principalmente astronomici, usarono un sistema posizionale a base venti nel quale appariva anche lo 0, considerato solo come una cifra e mai come un numero.
Arrivando poi alla civiltà Inca (1400-1530) che sviluppò un sistema di numerazione a base 10. Per indicare i numeri essi usavano i cosiddetti quipu, un insieme di lunghi fili paralleli. Ogni filo rappresentava una potenza di dieci e il numero di nodi la cifra in quella posizione.
Qui inizia il percorso cronologico, la lista delle molte persone che hanno partecipato all’era informatica.